Gli invasori siamo noi

Sono una privilegiata, perché dalla finestra della mia stanza da letto vedo dei grossi rami di pino su cui, talvolta, corrono degli scoiattoli. Negli ultimi anni, tuttavia, sempre più numerosi sono stati i miei avvistamenti di scoiattoli grigi (Sciurus carolinensis) – specie invasiva di provenienza nordamericana che, come molti di voi piemontesi e lombardi sicuramente sapranno, è diventata una potenziale minaccia per la conservazione dello scoiattolo comune (Sciurus vulgaris). 🐿

Questa lotta tra scoiattoli non è molto dissimile tra quella che la nostra specie, Homo sapiens, ha ingaggiato nel corso del Pleistocene con alcuni grandi mammiferi come mammut, tigri dai denti a sciabola e rinoceronti lanosi. In quel caso abbiamo vinto, anzi stravinto noi esseri umani, e i grandi mammiferi si sono estinti, spazzati via dalla faccia della Terra. ❌

Questa estinzione ebbe una ricaduta particolarmente importante nelle Americhe: l’arrivo dei conquistadores, infatti, coincise con l’arrivo di animali come cavalli, mucche, pecore, del tutto sconosciuti ai nativi americani, dal momento che dalla scomparsa di mammut & Co la fauna locale si era evoluta in modo diverso dalla sua controparte euroasiatica. E insieme a questi animali, arrivarono anche agenti patogeni che i nativi americani non avevano mai incontrato prima. 🐄

Come racconta questo breve e interessante articolo di Simone Chiusoli comparso su Scienza in Rete, a causa della sete di conquista degli europei e della “naturale” invasività di Homo sapiens, si innescarono delle zoonosi che portarono, infine, a una vera e propria decimazione delle popolazioni d’Oltreoceano. 🌎

Tutto questo vi ricorda qualcosa? Dovrebbe, perché la pandemia di Covid-19, con ogni probabilità, è stata causata proprio da una zoonosi, anche questa volta provocata dalla nostra spinta verso un progresso che non tiene conto del fragile equilibrio dell’ecosistema che ci ospita. ❤️

SapEvatelo
👉La zoonosi è il passaggio di un patogeno da una specie a un’altra. Se volete, si tratta dello stesso spillover di cui parla David Quammen nell’ormai (giustamente) famosissimo libro omonimo – che, vi ricordo, è del 2012. Del 2012. Quando l’ho riletto, durante il lockdown della primavera del 2020, non ci potevo credere, che otto anni prima si potesse descrivere con tale precisione qualcosa che ancora non era successo. Ma era soltanto questione di tempo.