Il mantra della statistica

Correlazione non significa causalità. Correlazione non significa causalità. Correlazione non significa… Proprio così: causalità. 😳

Questa “non implicazione” la ripeto, come un mantra, tutte le volte che ho a che fare con la statistica. Devo confessare che non è perché ho studiato fisica che sono diventata una maga della statistica, anzi. Continuo a farmi allegramente impapocchiare da tutti i bias cognitivi del caso nonostante lo sappia. Sappia cosa? Che correlazione non significa causalità. 👌

Il fatto che, nei mesi invernali, in Italia (come in molti altri luoghi) si registri un picco di acquisti rispetto a quanto succede in tutto il resto dell’anno, per esempio, non significa che l’abbassamento delle temperature causi un impulso irrefrenabile a spendere i propri soldi. Più banalmente, i mesi invernali coincidono con Natale e con i saldi di gennaio, occasioni in cui è facile perdere un po’ di vista la propria abituale oculatezza e lasciarsi trasportare. 🎁

Questo esempio così banale è facilmente comprensibile, credo. Altri lo sono meno, perché purtroppo riguardano situazioni in cui – come sta succedendo in questi giorni e in queste ore con il blocco del vaccino Astra-Zeneca – il nostro coinvolgimento emotivo è molto alto e tende a invadere anche i nostri ragionamenti. Non è facile contrastare i bias: io per prima, nonostante i miei mantra, faccio una fatica incredibile per riuscirci. 😖

Ecco allora che questo commento uscito oggi su The Guardian a firma di David Spiegelhalter, responsabile del Winton Centre for Risk and Evidence Communication di Cambridge, viene particolarmente in aiuto, perché grazie ad alcuni dati numerici (pochi, giuro) fa capire come i casi di trombosi riportati da soggetti vaccinati negli ultimi giorni siano in numero decisamente inferiore rispetto a quello che ci si sarebbe potuto aspettare dai trial. E ricorda, a differenza di molti giornali italiani, che proprio nei trial molti degli effetti collaterali anche gravi si siano verificati in soggetti che avevano assunto il placebo anziché il vaccino. 💉

SapEvatelo
👉Senza voler assolutamente mancare di rispetto alle persone che hanno avuto reazioni avverse, talvolta gravissime, talvolta ahimè letali, non si può dimenticare che una campagna vaccinale di questa portata è senza precedenti e se si mette insieme il normale tasso di mortalità di un Paese come l’Italia con il numero di persone vaccinate al giorno (o alla settimana, fa lo stesso), emerge come la probabilità che una persona muoia subito dopo (o subito prima) essere stata vaccinata sia pari a circa un caso a settimana. Uno a settimana. Lo so che non sembra possibile, però è così.