Un’eruzione blu?

Mio figlio, quasi 4 anni, da un po’ di tempo è in fissa con i vulcani. Vuole sapere che cos’è la lava, quanto è pericolosa, come mai i vulcani eruttano, qual è la differenza tra i vulcani e le montagne “normali”… Insomma, ordinaria amministrazione.

Quel che non è affatto ordinario, tuttavia, è quel che è successo nel 2008 in un’isoletta dell’Indonesia, dove un fotografo e il suo cameraman hanno filmato un’eruzione blu! Come ho scoperto nelle mie peregrinazioni sul web alla ricerca di informazioni, infatti, il Kawah Ijen, a est dell’isola di Java, durante il giorno erutta normalmente una lava rossiccia che, di notte, cambia colore e diventa blu fosforescente. Com’è possibile?

Il motivo per cui la lava è rossa è legato al fenomeno dell’incandescenza: il fenomeno fisico che trasforma una parte della temperatura di un corpo in radiazione luminosa (leggi: luce, in questo caso luce visibile come colore rosso). Più il corpo è caldo, più il colore passa dal rosso all’arancio, al giallo e infine al violetto: un corpo a 700°C appare rosso, uno a 3000°C giallo e, salendo lungo la scala, intorno ai 10.000°C si arriva fino al blu. Problema risolto, allora? La lava del Kawah Ijen è talmente calda da risultare blu? 🌈

In realtà, no. Le temperature misurate in cima al vulcano indonesiano, infatti, arrivano appena a qualche centinaio di gradi e, a dire il vero, sulla superficie del Kawah Ijen la lava nemmeno c’è! La questione dell’eruzione blu, infatti, è un po’ più complessa ed è legata a un altro fenomeno fisico, legato questa volta a una reazione chimica. Il magma non è l’unica cosa che risale dal centro del vulcano, ma è accompagnato da grandi quantità di zolfo. Lo zolfo, contrariamente al magma, arriva fino alla superficie, dove si infiamma a causa del calore dell’ambiente circostante, emettendo fiamme di colore… blu!

Vi interessino o meno le reazioni chimiche e i cambiamenti di colore, il risultato dell’incontro zolfo – aria incandescente è spettacolare, come potete vedere in questo breve video tratto dal documentario di Olivier Grunewald e Régis Étienne.

Sembra di essere piombati all’interno di un film di fantascienza ambientato su chissà quale pianeta lontano, e invece le immagini, completamente estranianti, sono state girate proprio qui, sulla Terra.