In Terra cibus, l’artista Caren Alpert ha scelto di fotografare il cibo molto, molto da vicino.
Non è un progetto nuovo, anzi; risale ormai a un paio di anni fa. Ma certe cose, probabilmente, non invecchiano mai.
Mi è capitato di leggere che praticamente qualsiasi cosa diventa bella, se vista sotto la lente d’ingrandimento di un microscopio elettronico: forse è vero, ma sicuramente lo è in casi come questo, in cui un cristallo di “umile” sale da cucina sembra una distesa di iceberg.
Gli ingrandimenti con cui la Alpert ha scelto di fotografare il cibo (da 14 a 250 volte) mettono in risalto come in ciò che ci dà nutrimento esistono paesaggi, schemi e texture che mai avremmo immaginato. Con le parole dell’artista: “questo mezzo decostruisce, astrae e rivela l’ordinario in modo da toglierci il fiato. Più la lente si avvicinava, più vedevo il cibo – e i suoi consumatori – come parte di un ecosistema più grande”.
L’artista spera che queste fotografie “possano trasformare la nostra ossessione per il cibo in una nuova vicinanza con ciò che ci fa sopravvivere.”