La genetica fatta coi gatti

Basta con le piante di piselli! Tutto quello che ci serve per imparare la genetica mendeliana ce lo possono raccontare i riservati, alteri, maestosi e coccolosissimi (quando vogliono) gatti domestici. La genetica dei gatti, in poche parole, è altamente istruttiva e può essere usata per illustrare la modalità di trasmissione dei caratteri ereditari degli individui di una generazione ai loro discendenti.

Forse ricorderete dai tempi della scuola che le scoperte fatte da Gregor Mendel studiando – per l’appunto – gli incroci sulle piante di piselli, dopo essere state pubblicate nel 1866, caddero nel dimenticatoio per diversi decenni.

genetica dei gatti piselli
Foto di Tom Jur su Unsplash

Quando poi, a inizio Novecento, gli scienziati cominciarono a riprendere in mano i rivoluzionari risultati ottenuti in solitudine da Mendel, uno dei primi soggetti a essere studiato, udite udite, fu proprio il gatto e, nello specifico, la colorazione arancio del suo mantello.

Si scoprì così che il colore arancione, nei gatti, è un tratto legato al sesso. Di conseguenza, i maschi con l’allele arancio sono arancioni a tinta unita, mentre le femmine, di solito, hanno un mantello a chiazze arancioni e di altri colori. Prendendo in prestito un termine diffuso tra gli amanti dei gatti del mondo anglofono (dove esiste una vera e propria cat fancy, di cui magari vi parlerò prossimamente – perché merita, ve lo assicuro), questi gatti tricolori sono detti calico.

Anzi: queste gatte, perché proprio a causa del fatto che il colore arancione è un carattere legato ai cromosomi sessuali (XX per le femmine, XY per i maschi), le gatte tutte arancioni sono molto meno comuni dei maschi, perché per poter avere il mantello di quel colore devono ereditare il gene in questione da entrambi i genitori. Quando – come succede circa l’ottanta per cento delle volte – ne ereditano invece soltanto uno, il loro mantello si tinge di tre colori: arancio, bianco e nero.

genetica dei gatti calico
Foto di Hadley Woodall su Unsplash

Ve l’avevo anticipato: basta addentrarsi subito sotto la superficie dei video di gattini tenerissimi che affollano i nostri feed (e le colonne laterali dei siti web delle più importanti testate giornalistiche) ed ecco che i nostri amici a quattro zampe ci portano a tuffarci nel mondo della genetica formale, sicuramente più complesso ma, almeno per quanto mi riguarda, a suo modo altrettanto divertente.

Consigli di lettura sulla genetica dei gatti

  • The Cat’s Meow di Jonathan Losos, Il Saggiatore 2023, traduzione di Eva Filoramo

Immagine di copertina di Fernando Vega via Unsplash

La storia di come i gatti hanno conquistato il mondo, sono riusciti a diventare diversissimi gli uni dagli altri e sono arrivati a essere gli animali domestici più amati e venerati, dai tempi degli antichi egizi fino a noi – a me, se non altro!

Jonathan B. Losos

Biologo evoluzionista