Controllare i sogni

A chi non è mai capitato di sognare fiumi in piena, o addirittura in esondazione, per poi svegliarsi con un irresistibile bisogno di fare pipì? Oppure di trovarsi, in sogno, in mezzo a sirene che suonano all’impazzata e scoprire che nella realtà a trillare senza sosta è la nostra sveglia?

Non è strano che la realtà esterna possa condizionare i nostri sogni, anche se durante il sonno le nostre percezioni sensoriali sono indebolite da una vera e propria barriera messa in atto dal cervello, il cosiddetto sensory gaiting. Ma da qui ad arrivare a controllare il contenuto dei sogni sembrerebbe che di strada da fare ce ne sia molta.

Da diversi anni, invece, gli scienziati hanno ottenuto prove oggettive, basate sull’attività cerebrale, dell’esistenza dei cosiddetti “sogni lucidi“, in cui i sognatori possono controllare quando e cosa sognano mentre stanno sognando. I sognatori lucidi sono circa il 20% della popolazione generale, e sembra che per il restante 80% sia possibile imparare a controllare i sogni – anche se personalmente trovo la cosa non particolarmente interessante e preferisco continuare a lasciar lavorare la mente inconscia senza forzarle la mano.

Come racconta Matthew Walker nel bellissimo Perché dormiamo? (Espress edizioni, 2019), che come capirete dalla citazione ho tradotto con enorme piacere, alcuni studi:

hanno fornito prove ulteriori che gli individui, tramite i sogni lucidi, possono arrivare all’orgasmo in un momento desiderato, risultato che, soprattutto negli uomini, può essere verificato con oggettività grazie a misurazioni fisiologiche compiute da (coraggiosi) ricercatori.

Un altro ambito di ricerca interessante, e per molti versi perturbante, è quello della Targeted dream incubation. All’avanguardia in questo campo è un progetto del Fluid Interfaces Group del Massachusetts Institute of Technology: come raccontano sul loro sito, questi ricercatori studiano in particolare la fase del sonno immediatamente successiva all’addormentamento, detta ipnagogica e caratterizzata da un sonno molto leggero e da visioni che possono dare l’impressione di essere reali. Se abbiamo l’impressione che qualcuno sia seduto al fondo del nostro letto, con ogni probabilità si tratta di un “quasi-sogno” avvenuto durante la fase ipnagogica. In questa fase, la barriera sensoriale non è ancora del tutto attiva; si tratta di uno stadio che ha riscosso interesse anche tra gli scrittori – ne parla per esempio in Oliver Twist lo scrittore Charles Dickens, che come abbiamo visto descrivendo la cosiddetta sindrome di Pickwick era un abile osservatore delle condizioni fisiche proprie e altrui.

Molto brevemente, la Targeted dream incubation è una tecnica per controllare i sogni analoga al sonno lucido, che però si appoggia ad apparecchiature esterne e non si basa semplicemente sull’abilità dei sognatori. Queste apparecchiature sono fondamentalmente sensori aggregati in vari modi diversi (a forma di mascherina, di guanto eccetera) che monitorano certi parametri che cambiano tra la veglia e il sonno e anche durante le varie fasi del sonno stesso.

Come potete immaginare, l’uso di dispositivi fa sì che questa tecnica si presti almeno in teoria a manipolazioni di ogni tipo – pensate a quale potrebbe essere, per un’azienda, l’interesse di far sognare a qualcuno i propri prodotti… Tanto che i ricercatori hanno sottoscritto un manifesto etico per “ingegneri dei sogni”, a cui se volete potete contribuire con commenti e osservazioni.

A parte le possibili derive – che dipendono da malintenzionati, e non dalla tecnologia in sé che, come di solito capita alle tecnologie, è “eticamente neutra” – l’interesse di controllare i sogni ha molteplici aspetti. C’è quello scientifico, perché controllare i sogni significa poterli studiare con esperimenti controllati che consentano di capire meglio come essi influenzano la creatività, la memoria, le emozioni. Ma c’è anche quello terapeutico: questa tecnica può infatti aiutare a comprendere come “addomesticare” gli incubi in soggetti che soffrono di depressione, ansia o disturbo da stress post traumatico, aiutandoli a stare meglio.

E voi, se poteste controllare i sogni, che cosa scegliereste di sognare questa notte?

Immagine di copertina di Dyaa Eldin via Unsplah