🎄Eccoci alla vigilia di Natale, ossia al giorno 24, nonché l’ultimo, del mio #calendariodellavvento dedicato al cervello e creato in occasione dell’uscita del mio libro L’impossibile mappa del cervello, pubblicato da @flacoedizioni e disponibile in libreria e on-line al link in bio.
🇬🇧 Philip Larkin, poco conosciuto al pubblico italiano, è stato un grande poeta britannico, tra i più amati della seconda metà del XX secolo. La sua vita piana e priva di eventi significativi – un po’ come quella della ben più nota Jane Austen – è trascorsa nello Yorkshire, dove lavorò come bibliotecario e critico di musica jazz.
🧐 Vi chiederete forse perché ho scelto di concludere questa esperienza con dei versi così… definitivi. Senza contare che, dopo lunga riflessione, tra le tante traduzioni disponibili ho scelto questa, più “morbida” e probabilmente meno di impatto della versione originale – They fuck you up, mom and dad – perché non volevo, con parole molto, forse troppo “forti”, distogliere voi che leggete dal contenuto e dalle implicazioni di ciò che Larkin intende comunicare.
👶 Ed eccoci al dunque. Ho scelto questi versi per introdurre la parte del libro dedicata ai cervelli in via di sviluppo del bambini, alla necessità che essi si sintonizzino con quelli degli adulti che si prendono cura di loro (e a che cosa succede quando questi adulti sono assenti) e ad altri annessi e connessi. Se leggerete il libro, capirete, spero, il perché di questa mia scelta, ma in ogni caso credo che queste parole sapranno accompagnarvi in molte riflessioni su voi stessi come individui, come figli e, se è il caso, anche come genitori.
🎅🤶E in questi giorni di riunioni parentali – in presenza o, con un po’ di amarezza, per molti di noi a distanza, attraverso uno schermo – mi sembrava che uno spunto di questo tipo potesse essere una cosa utile, magari per sdrammatizzare un po’ 😊